
La lettera inedita di Benedetto XVI: la mia rinuncia e piena e valida
Riccardo Cascioli - BastaBugie.it
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Episode · 8:58 · Aug 12, 2025
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8261LA LETTERA INEDITA DI BENEDETTO XVI: LA MIA RINUNCIA E' PIENA E VALIDA di Riccardo Cascioli «Dire che nella mia rinuncia avrei lasciato "solo l'esercizio del ministero e non anche il munus" è contrario alla chiara dottrina dogmatica-canonica (...) Se alcuni giornalisti parlano "di scisma strisciante" non meritano nessuna attenzione». Così scriveva il papa emerito Benedetto XVI in una lettera del 21 agosto 2014 a monsignor Nicola Bux, che lo aveva interpellato a proposito dei dubbi e perplessità che avevano accompagnato la sua rinuncia al pontificato l'anno precedente.Il testo integrale di questo documento eccezionale - che dovrebbe mettere fine alla lunga diatriba sulle intenzioni di Benedetto XVI riguardo alla sua rinuncia - viene ora pubblicato per la prima volta come appendice al libro "Realtà e Utopia nella Chiesa" scritto dallo stesso Nicola Bux con Vito Palmiotti per i "Libri della Bussola".Benedetto XVI, rispondendo alle obiezioni presentategli, giudica «pienamente» valida la rinuncia di un Papa e «fondato» il parallelismo «tra il Vescovo diocesano e il Vescovo di Roma in riferimento alla questione della rinuncia». Inoltre difende il diritto di un Pontefice a parlare e scrivere al di fuori «dell'ufficio di Papa», come ha fatto lui stesso continuando durante il pontificato a scrivere libri, come ad esempio i volumi dedicati a Gesù, che considera «una missione del Signore».Questa lettera di Benedetto XVI, di cui si sapeva l'esistenza ma che non era mai stata pubblicata da monsignor Bux per evitare che diventasse soltanto un ulteriore strumento di feroci quanto inutili polemiche, è di fondamentale importanza storica perché permette di comprendere la mens del Papa emerito riguardo alla sua rinuncia e all'istituzione del pontificato emerito, ma anche più in generale la sua visione teologica del papato. Oltre ovviamente a chiudere il discorso su chi negli anni passati sia stato il "vero Papa", che in realtà è una polemica che a persone di sana ragione è sempre apparsa fuori dalla realtà, ma che purtroppo ha attirato tante persone verso "falsi profeti".Nel libro la copia fotostatica della lettera è presentata insieme al testo della lettera che gli aveva inviato monsignor Nicola Bux, in cui sono raccolte alcune obiezioni alla rinuncia e al relativo rischio di "desacralizzazione" del papato; e in conclusione ci sono anche alcune valutazioni critiche sulle risposte offerte dal Papa emerito.Benedetto XVI è anche tra i protagonisti del libro, di cui il carteggio con monsignor Nicola Bux è appunto un'appendice. Si tratta di un'analisi originale della crisi di fede che attraversa la Chiesa, mettendo a confronto il sano realismo di Giovanni Paolo II e appunto di papa Ratzinger («Il principio di realtà fatto persona», si intitola il capitolo a lui dedicato) con l'utopismo di papa Francesco e di quello che è definito un suo "precursore": monsignor Tonino Bello, che tanta influenza continua ad esercitare nella Chiesa italiana e la cui figura è stata esaltata proprio da papa Bergoglio.L'utopia è infatti una tentazione che affligge la Chiesa dal periodo post-conciliare e ha ripreso vigore con il pontificato di papa Francesco dopo che l'insegnamento e l'azione pastorale di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI erano state centrate sulle parole dell'Apostolo: «La realtà invece è Cristo». All'utopismo gli autori imputano le evidenti deviazioni dottrinali dell'esortazione post-sinodale Amoris Laetitia e dell'enciclica Fratelli tutti, in cui Cristo non è più fondamento né del matrimonio né della fratellanza umana.Si tratta dunque di un breve studio molto utile a capire quanto è accaduto nella Chiesa in questi decenni e a comprendere le dinamiche attuali. Insomma, un libro della Bussola da non perdere.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Riccardo Cascioli, nell'articolo seguente dal titolo "La lettera di Benedetto XVI, perché proprio ora" spiega perché la lettera è stata pubblicata dopo 11 anni. La risposta sta nella nuova fase storica apertasi nella Chiesa.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 9 agosto 2025:La pubblicazione della lettera di Benedetto XVI a monsignor Nicola Bux, datata 21 agosto 2014, in cui ribadisce la piena validità della sua rinuncia al pontificato, ha giustamente attratto molto interesse e suscitato alcune domande.Tralasciamo i commenti di chi è ormai prigioniero di convinzioni che hanno più a che fare con la logica della setta che non con una adesione alla fede cattolica, e di chi - parafrasando il giudizio del «padre Abramo» nella parabola del ricco epulone - non si lascerebbe «persuadere neppure se uno resuscitasse dai morti».E veniamo invece ad una legittima domanda che i nostri lettori ci hanno posto. Perché pubblicare questa lettera dopo 11 anni e non quando la polemica era viva? Intanto perché si trattava di «un carteggio privato» e monsignor Bux giudicava corretto mantenerlo tale; ma soprattutto perché voleva evitare che tale lettera diventasse altro carburante per la guerra tra opposte fazioni riguardo alla rinuncia di Benedetto XVI e al pontificato di Francesco. Bisogna riconoscere che tante reazioni scomposte o surreali in questi giorni di chi in questi anni ha prosperato su bizzarre teorie riguardo alla rinuncia di Benedetto XVI danno ragione alla scelta di monsignor Bux.Perché allora pubblicarla ora? Monsignor Bux lo spiega nell'introduzione al carteggio contenuto come appendice del libro "Realtà e utopia nella Chiesa" (ed. Omni Die): «Perché con la morte di papa Francesco e l'elezione di papa Leone XIV ritiene conclusa la fase emotiva aperta dalla rinuncia di Benedetto XVI».La pubblicazione della lettera di Benedetto XVI dunque - oltre a porre fine a tante speculazioni - è un modo di affidare quella rinuncia alla storia, con tutte le valutazioni critiche che si possono fare oggi. Non va dimenticato infatti che, per comprenderne appieno il significato, quella lettera deve essere letta nel contesto delle domande che monsignor Bux aveva consegnato al Papa emerito nel corso di una udienza avvenuta il 21 luglio 2014. Al termine di quel colloquio, durato circa un'ora e in cui si è spaziato «anche sulla liturgia, sull'interpretazione del Vaticano II e sull'unità dei cristiani», monsignor Bux consegnò a Benedetto XVI una lettera - contenuta anch'essa nel libro - che, a poco più di un anno dalla rinuncia, conteneva «le riflessioni e osservazioni di tanti autorevoli amici circa il suo atto e la situazione conseguente».E le risposte scritte da Benedetto XVI un mese dopo vengono ora consegnate alla storia e si prestano a valutazioni critiche: sempre nell'appendice del libro, monsignor Bux propone infatti delle valutazioni sulla lettera del Papa - che risponde solo in parte alle domande che gli erano state poste - riguardanti proprio il ministero petrino e le conseguenze della rinuncia di Benedetto XVI.Da sottolineare inoltre che il libro - di cui il carteggio costituisce l'appendice - propone una lettura originale degli ultimi sessanta anni di storia della Chiesa (Realtà contro utopia, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI contro Francesco e mons. Tonino Bello) e fa dunque da sfondo alla vicenda della rinuncia al pontificato.Dunque, se letto senza pregiudizi, il libro è un'occasione di riflessione e di approfondimento che potrà stimolare ulteriori valutazioni.
8m 58s · Aug 12, 2025
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