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Il centrodestra svela il suo volto abortista

Stefano Fontana - BastaBugie.it

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Episode  ·  21:34  ·  Jan 31, 2023

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7304IL CENTRODESTRA SVELA IL SUO VOLTO ABORTISTA di Stefano FontanaIl voto del 24 gennaio con cui la Camera (a grandissima maggioranza) ha "congelato" la legge 194 sull'aborto di Stato da ogni tentativo parlamentare, non solo di abolirla, ma anche di legiferare su quanto da essa disposto, ha rappresentato per la maggioranza uscita dalle recenti elezioni politiche uno schianto culturale e politico difficilissimo da recuperare. Si può parlare di fallimento.Dopo questo voto, il centro-destra ha un volto deturpato, o non ha più un volto. Il tema della difesa della vita non è un argomento settoriale della politica, esso è un "principio" e, come tutti i principi, non è negoziabile. Negoziare sui principi o, peggio, negare i principi vuol dire perdere i punti di riferimento fondanti, senza dei quali tutto cade perché diventa in-fondato. E se niente è fondato, tutto diventa manovrabile, cambiabile, sovvertibile, adattabile a seconda delle circostanze e degli interessi. Una maggioranza che non sa difendere nemmeno il fondamento della vita, perde di dignità politica anche in tutti gli altri campi e nei suoi confronti non fidarsi diventa d'obbligo.In questo frangente il centro-destra ha confermato di non avere una cultura politica. Infatti si è totalmente appiattito sul "fiore all'occhiello" della cultura del post-illuminismo borghese, dell'individualismo narcisistico, dell'emotivismo etico, della cultura postmoderna dei nuovi diritti: l'aborto. Se Meloni e Roccella la pensano come la Schlein su questo punto, che è un punto di luce per tutto il resto, come potranno pensarla diversamente sul resto? Con questo voto in aula, la coalizione che ha vinto le elezioni ha perso sul fronte della cultura politica.LA SINISTRA HA VINTO LA BATTAGLIA CULTURALELa sinistra, che ha perso le elezioni, governa ancora il Paese con le sue idee. La maggioranza di governo ha perso con le proprie mani. La grande questione è: se ne è accorta? Oppure l'assimilazione della cultura neo-borghese ha ormai preso il posto di una cultura di destra assente? Vincere per poi fare quello che dicono gli avversari, pensando per di più di averlo deciso in conformità alla propria cultura, è la peggiore delle sconfitte. Perdere pensando di vincere non ammette riscosse.La cultura del centro-destra non c'è, a ben pensarci però non c'era nemmeno alle elezioni. La Serracchiani, il giorno successivo all'esito elettorale, disse che nel Paese la sinistra era maggioranza. L'avevano derisa ma aveva ragione. La Meloni ha vinto perché PD e Terzo Polo non avevano trovato l'accordo. La Meloni non è stata eletta per la cultura alternativa di centrodestra che essa esprimeva, perché questa cultura non c'era. È stata eletta per mille motivi (giustissimi) di stanchezza, dopo la recita collettiva a copione prestabilito durata tanti anni.Se almeno la maggioranza leggesse più spesso quanto scrive Marcello Veneziani potrebbe trovare qualche strada, ma dubito che lo faccia. E i cattolici che ora siedono in Parlamento sugli scranni del centro-destra alzano la mano per approvare questa rinuncia pubblica alla verità del fondamento della vita, come nelle precedenti legislature di sinistra l'avevano alzata per la legge Cirinnà e iniziative legislative analoghe.PUO' UN CATTOLICO VOTARE CENTRODESTRA?Nel suo famoso libro del 1981 Dopo la virtù, Alasdair MacIntyre aveva sostenuto che se si rifiuta la possibilità di attingere a fondamenti etici impersonali e oggettivi e ci si rifugia nell'emotivismo secondo il quale la coscienza di ognuno è inconfutabile, si finisce per cancellare qualsiasi distinzione tra azioni sociali manipolative e non manipolative. L'aborto è una azione sociale manipolativa, in quanto l'altro non viene trattato come un fine ma come un mezzo.Con il voto sulla 194 la Camera della Repubblica ha fatto questa scelta, che è poi la scelta di gran parte del pensiero politico vincente nella modernità, secondo il quale "i valori sono creati dalle decisioni umane", come dicevano in tanti, da Weber ad Aron, da Nietzsche a Sartre, da Moore ad Hare. Ma è proprio da questa visione che una cultura di destra che voglia dirsi alternativa dovrebbe schiodarsi, ritornando invece ad una cultura dei fondamenti, ad una concezione che pone alla base della politica l'adesione ad un ordine impersonale. Proprio quanto con il recente voto sulla 194 non ha fatto.Nessun aiuto potrà venire in questo senso da Forza Italia, che possiede una (debolissima) cultura neoliberale. Non tutti i liberali sono uguali. Ci sono anche quelli che vogliono una "nuova costituente" o che, ricorrendo magari ad un Locke male interpretato, affermano di aver bisogno di Dio per fondare i diritti. Forza Italia non riesce nemmeno ad immaginare simili avventure intellettuali.Qualcuno poteva sperare qualcosa dalla Lega, che nei tratti originari aveva qualche elemento legato all'ordine naturale. Il punto di forza della coalizione poteva essere Fratelli d'Italia. Non certo per il discorso del fascismo che, anzi, fu storicamente un macro-fenomeno di secolarizzazione dell'Italia e di modernizzazione forzata, ma per il riferimento alla famiglia e alla nazione. Nel frattempo, la cultura politica alternativa alla sinistra modernista ancora attende.Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "A destra abortisti come a sinistra: la 194 è intoccabile" racconta come con 257 sì e tre astenuti, la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a non intaccare, nemmeno indirettamente, la legge sull'aborto.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 26 gennaio 2023:Atena dagli occhi azzurri, Odisseo ricco d'astuzie, il piè veloce Achille. Tutti attributi che vengono chiamati epiteti e che identificano un personaggio in modo peculiare, così peculiare che questi epiteti seguono sempre l'eroe in ogni circostanza, tanto da diventare la sua seconda pelle (Achille rimase il piè veloce Achille anche quando si trovava seduto).Qual è l'epiteto che più si confà alla legge 194 sull'aborto? Intoccabile. Un epiteto coniato prima nelle piazze, poi sui media e nei corridoi della politica e, infine, ora anche in Parlamento. Infatti il 24 gennaio scorso il M5S, in occasione della proposta di legge per l'istituzione della Commissione bicamerale sul femminicidio, ha proposto il seguente ordine del giorno, dopo una riformulazione del testo, assai più radicale nella sua forma originale, chiesta dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: "La Camera impegna il Governo ad astenersi dall'intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte ad eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge n. 194 del 1978". L'odg è stato votato quasi all'unanimità dalla Camera (solo tre astenuti).Un odg che impegna il Governo non solo a non toccare gli articoli della 194, ma anche ad evitare, seppur alla lontana, possibili intralci alla sua applicazione. Ad esempio la compagine meloniana non potrà più proporre disegni di legge per il riconoscimento della soggettività giuridica del concepito o per l'aiuto economico alle donne con gravidanze indesiderate (verrebbe letto come deterrente all'aborto); non potrà più appoggiare iniziative provenienti dal mondo pro-life, né tutelare l'obiezione di coscienza. E l'elenco potrebbe continuare a lungo.Interessante leggere alcuni stralci dei paragrafi introduttivi dell'odg (cfr. pp. 32-33) per capire come tutti i parlamentari di ogni schieramento siano riusciti nell'impossibile, ossia siano riusciti a saldare una proposta di legge per istituire una commissione contro il femminicidio con l'aborto: "In tale contesto culturale riferito alla tutela della dignità delle donne il nostro ordinamento si è dotato, tra le altre, della legge 22 maggio 1978 n. 194". Nel giorno in cui viene approvata una Commissione sui femminicidi, il Governo si impegna a non modificare una legge che avrà soppresso almeno 3 milioni di bambine nel ventre materno e avrà ucciso nell'anima circa il doppio di donne, perché avrà ucciso la loro parte materna, quella più essenziale in ogni donna. Come la 194 possa tutelare la dignità delle donne rimane un ossimoro.L'odg prosegue dichiarando che la 194 "ha riconosciuto, da una parte, il diritto alla vita dell'embrione e del feto, e dall'altra, la tutela del diritto della donna alla salute fisica o psichica". La tutela della "vita umana sin dal suo inizio", enunciata all'art. 1, è rimasta sulla carta, è solo uno specchietto per le allodole. È come se avessimo una legge che all'art. 1 dichiarasse che lo Stato tutela i minori e nei seguenti articoli ti dicesse come sterminare questi minori quando la salute psicofisica delle loro madri è in pericolo.

21m 34s  ·  Jan 31, 2023

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